(articolo tratto da La Repubblica – Giuseppe Turani)

 

A vedere i conti di certe medio-grandi aziende italiane non ci si ricorda nemmeno più della crisi. Sembrano tornati gli anni d’oro. Mesi fa avevamo anticipato che, specie nel secondo trimestre, le multinazionali tascabili di casa nostra avrebbero presto accelerato. Da qualche giorno abbiamo i risultati semestrali, risultati che danno buon conto dell’andamento del periodo. Quasi ovunque ottimi dati: dal più 6 per cento dei ricavi della Indesit al più 12 per cento del fatturato di Bulgari, dal più 22 per cento, sempre del fatturato, di Zignano Vetro, al più 21 per cento di Interpump fino al più 28 per cento di Datalogic e, non ultimo, il più 31 di Brembo. Ma quel che più conta sono le cifre della redditività netta che in qualche caso fanno dei veri e propri salti.

Il brand.
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Basti dire che molti medi gruppi italiani sono passati da una perdita dell’anno scorso ad utili in qualche caso molto consistenti.
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Vedere questi dati e pensare che la crisi sia del tutto superata parrebbe logico. E invece no. La crisi potrebbe infatti essere alle spalle, ma solo di chi ha marchi forti, tecnologie vincenti, prodotti all’avanguardia.
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(estratto dell’articolo di Giuseppe Turani, la Repubblica, 8.8.2010)